giovedì 3 settembre 2009

La Sabina Tiberina: ritorno all'Arcadia

Una terra verde, sana e laboriosa
Il verde intenso delle leccete e i monti dalle sagome arrotondate, i colori dei campi coltivati, i vigneti, gli uliveti che rivestono i poggi, i borghi arroccati: la "Sabina Tiberina", quell'area dell’Alto Lazio sabino rivolta alla Valle del Tevere, offre un paesaggio collinare di rara bellezza, fra i più suggestivi e caratteristici del Centro Italia. Cuore della ben più ampia sub-regione storica sabina, il versante tiberino dei Monti Sabini, con le sue vaste propaggini collinari, ha mantenuto elementi paesaggistiche e culturali del tutto propri. Vera peculiarità della Sabina è la coltivazione dell’olivo, che caratterizza fortemente il paesaggio e che ha conservato la tradizionale importanza nell’economia locale, con la produzione di olio extravergine di oliva di altissima qualità e da tempo riconosciuto dal marchio dop.
Natura, storia ed arte in armonia

I Monti Sabini possiedono un ambiente molto ricco: numerosi i fenomeni carsici, fra cui spicca l’enorme voragine del Revotano, che si apre nei pressi del grazioso paese di Roccantica. Più a Sud, in una zona di transizione fra Monti Sabini e Lucretili, alle spalle di Poggio Mirteto, si allarga l’ampia e pittoresca Valle del Farfa, il cui fulcro è da secoli la celebre Abbazia di Farfa, uno dei simboli del monachesimo europeo e baluardo della civiltà cristiana, nonché potente avamposto della Chiesa in Età Feudale: il complesso, di antichissima e leggendaria origine, esistente già all’epoca di Carlo Magno, custodisce opere letterarie ed artistiche di inestimabile valore. Notevole, del resto, il patrimonio storico, artistico e religioso della Sabina Tiberina, che cela aree archeologiche sabino-romane (Eretum, Cures), castelli, eremi, conventi e abbazie (oltre a Farfa, la venerata Cattedrale di Santa Maria in Vescovio, presso Torri in Sabina), e tanti piccoli centri storici, forse poveri in quanto a monumenti ma ben integrati nel paesaggio agrario circostante. Assai piacevole è visitare questi borghi, quasi sempre ben tenuti, per assaporare un'atmosfera d’altri tempi: Casperia (bandiera arancione del TCI), Bocchignano, Catino, Montasola, Tarano, Montebuono, Fianello o la stessa Roccantica sono soltanto alcune delle tappe che formano questo splendido itinerario alla scoperta del Medioevo sabino.
Un “paesaggio medievale”

Le strade della Sabina Tiberina sono tutto un susseguirsi di pittoreschi scorci medievali che in alcuni punti rendono il viaggiare in queste terre simile al vagare in un affresco dell’Età di Mezzo. Sensazione che forse raggiunge il proprio culmine quando ci si avvicina al minuscolo, semispopolato villaggio di Rocchette (Torri in Sabina), uno degli abitati più caratteristici della zona: di fronte è il colle ove sorge il “paese fantasma” di Rocchettine, sormontato dai ruderi di una poderosa fortezza; attorno solo boschi, campi, uliveti ed un silenzio quasi totale, se non fosse per l’ammaliante suono delle acque di un ruscello. Scendendo sempre più a valle, il paesaggio, ormai dominato da vicino dalla mole solenne e solitaria del mitico Monte Soratte, si tinge di tinte spiccatamente umbre, con i filari di cipressi ad ornare le bianche sterrate che salgono sui poggi, coronati da vecchi casali con i loro pini marittimi: è la zona di Selci, Collevecchio e Magliano Sabina, ove, in vista del Tevere, i confini fra Reatino e Ternano divengono sempre più labili.
In Sabina per rilassarsi e ritrovar se stessi
Con il suo clima mite, la Sabina può essere visitata tutto l’anno: che sia un soggiorno prolungato o un semplice week end, sarebbe un peccato perdere un’occasione del genere. Poche aree d’Italia come questa sanno offrire paesaggi ameni e sensazioni di assoluta quiete, senza però esser prese d’assalto dal turismo di massa. Vagando sul web alla ricerca di uno dei numerosi agriturismi e b&b, si noterà che le strutture ricettive della zona reclamizzano la Sabina quale ottimo punto di partenza per visitare l’Umbria, la Toscana e Roma. In realtà, chi viene in Sabina non se ne vorrebbe andare più. Seduti in una delle terrazze dei paesi e dei casolari della zona, di fronte ad un piatto condito con l’olio locale, ad un buon bicchier di vino e magari ad un tramonto mozzafiato sul Soratte, chi avrebbe il coraggio di alzarsi?! E allora, quando partire? Un’occasione è data dagli eventi in tema medievale o dalle manifestazioni volte alla riscoperta di antiche tradizioni. Certo, le stagioni intermedie, autunno e primavera, rimangono i periodi più indicati, anche per ammirare i meravigliosi colori della campagna sabina o per inoltrarsi in qualche sentiero collinareo montano alla ricerca di aria buona e panorami magnifici.
APPUNTI DI VIAGGIO
Come arrivare:
Austostrada A1 uscite Ponzano-Soratte o Magliano Sabina, oppure SS 4 Salaria, indicazioni per Abbazia di Farfa.

Link:

2 commenti:

  1. Salve...
    Tramite amici sono approdato su questo interessantissimo sito di cui vi faccio i complimenti e prometto di linkarvi sul mio blog.
    Mi chiamo Andrea e sono membro del direttivo proloco di Magliano Sabina,Ispettore ecologico socio dell'Associazione "La Sabina Territorio Ambiente"e ho un blog locale:

    www.melaverde2007.blogspot.com

    Teniamoci in contatto per eventi e collaborazioni future!

    andreaballantti72@gmail.com

    A Presto!!!

    ANDREA

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  2. Ciao Andrea ho provato a mandarti una mail ma mi è tornata indietro. Comunque, grazie dell'attenzione data al mio blog, che è appena nato (e spero sotto i migliori auspici). Nei prossimi giorni vienimi a trovare perché caricherò nuovi articoli.
    Quanto a Magliano, io conosco Maurizio Antonelli, e forse è stato lui a dirti del mio blog. Quanto alla Sabina, ti vorrei segnalare il mio progetto per un Parco Agricolo e Culturale della Sabina, pubblicato su vari siti, e soprattutto - ovviamente - sul mio blog al link http://ambientepaesaggio2000.splinder.com/post/20786559/Idee+per+un+Parco+Agricolo+e+C">http://ambientepaesaggio2000.splinder.com/post/20786559/Idee+per+un+Parco+Agricolo+e+C. Del resto collaboro da quasi un anno con il Comitato per uno sviluppo armonioso della Sabina (forse ne avrai sentito parlare) che sta portando avanti una lotta disperata contro lo scempio del Polo Logistico di Passo Corese, che se realizzato aprirebbe la strada alla distruzione e al degrado della Sabina. Spero che anche grazie al tuo impegno si possa iniziare a divulgare di più il progetto del Parco Agricolo e Culturale, che è davvero l'unico modo per creare sviluppo sostenibile nella vs zona, che fra l'altro io amo moltissimo e ho studiato molto.
    Riguardo infine allo scambio link, per me va benissimo e forse già più tardi inserirò la lista dei link amici. A presto, ciao,
    Luca B.

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